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Allevamenti di animali e lavorazioni c.d. “insalubri”

T.A.R. Lombardia, Brescia, sez. II, 29 luglio 2024, n. 675 – Pres. Pedron, Est. Limongelli

Gli allevamenti di animali, a prescindere dalla loro consistenza numerica, devono ritenersi inclusi tra le lavorazioni insalubri di prima classe, da ciò derivando che sia l'attività di allevamento che le connesse attività di macellazione e trasformazione dei prodotti carne devono essere qualificati come industria insalubre di prima classe, quindi da esercitare lontano dalle abitazioni. È noto, peraltro, che non vi è alcuna normativa nazionale che escluda l'ubicabilità di allevamenti di animali costituenti industrie insalubri di prima classe all'interno delle aree a destinazione agricola. Al riguardo, infatti, l'art. 216 del T.U. 27 luglio 1934 n. 1265 impone unicamente che le industrie insalubri della prima classe, vale a dire quelle produttive di "vapori, gas o altre esalazioni insalubri" pericolose per la salute umana, tra le quali sono compresi gli allevamenti di bestiame, siano isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni. La prescrizione normativa nazionale non contiene, tuttavia, alcuna fissazione di distanze minime, consentendo, anzi, che quelle imposte dalla disciplina di legge o di piano regolatore possano in ipotesi essere derogate se venga dimostrato che l'esercizio dell'attività non reca pregiudizi alla salute del vicinato. Si consideri poi che l'art. 216 r.d. 27 luglio 1934 n. 1265, mentre impone che le industrie insalubri di prima classe, cioè quelle produttive di vapori, gas o altre esalazioni insalubri e pericolose per la salute umana, siano isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni, non reca alcuna prescrizione per quanto attiene alle distanze minime dalle abitazioni civili, il che consente che quelle eventualmente imposte dal piano regolatore possano essere derogate, se è dimostrato che l'esercizio dell'attività non reca pregiudizi alla salute del vicinato, potendo l'amministrazione autorizzarle in presenza di particolari metodi produttivi o cautele in grado di escludere qualsiasi rischio di compromissione della salute del vicinato.

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